CONTRAPPUNTO - In forma individuale -

CONTRAPPUNTO - In forma individuale -
a cura di Flag No Flags Contemporary Art

In un libro recente Roberto Calasso parla di un innominabile attuale, di un mondo sfuggente, di un'età dell'inconsistenza, forse specchio di una industria culturale spietata e incalzante, dominata dalle leggi della produzione. Nella confutazione degli eccessi del materialismo, pochi linguaggi come quello della scultura minimale sorretta da ideali di semplicità e di essenzialità - spesso espressi in una armonica reiterazione - sono apparsi altrettanto efficaci. Così come la cura di un segno pittorico rivolto ai temi della forma e dell'informe, degli spunti naturalistici e della funzione simbolica degli elementi dell'opera. 

E' per queste vie che sembrano aprirsi spazi rinnovati all'iniziativa individuale, all'utopia generosa della ricerca personale, alle diverse soluzioni formali quindi che il progetto espositivo di Flag No Flags Contemporary Art compone in una sorta di contrappunto, coinvolgendo le diverse voci in un dialogo stretto, serrato, criticamente edificante, che pare trovare cardine e sollecitazione in una chiara affermazione di Nicolas Bourriaud: "La battaglia per la modernità prosegue rinnovando modelli percettivi, sperimentali, critici e partecipativi, non più nella preparazione o annunciazione del mondo futuro, bensì nell'elaborazione di inediti universi possibili".


Beppe Villa
dal 7 ottobre al 4 dicembre 2022

Tre meditazioni nel produrre forme

So però che l'Universo è qualcosa di diverso da un meccanismo interconnesso […] In lui, in tutti i luoghi e in tutti i momenti, si manifesta segretamente e instancabilmente una libertà creativa e lucida, uno scopo misterioso, un'intenzione discreta e paziente. […]un significato sicuramente così indicibilmente ricco, così libero nel suo movimento senza fine e così senza tempo nella sua essenza immutabile, così delicato e segreto - come una voce che sussurra nell'ombra, come un impercettibile respiro che passa, come un timido barlume di luce che sorge dallo spessore della notte - e tuttavia manifesto e abbagliante come l'insostenibile luminosità di mille soli -...che nessuno di noi può afferrare nella sua pienezza, ma al massimo intuirlo o intravederlo, sotto le singolari inclinazioni e illuminazioni fornite a ciascuno dalla propria esistenza". (Alexander Grothendieck, La Clef des Songes, 1987)

…La tendenza dell’uomo verso l’ordine, della quale l’arte non è che una delle manifestazioni, deriva da una consimile tendenza universale presente in tutto il mondo organico e trova pure un parallelo, anzi forse un’origine, nella tendenza verso lo stato di struttura più semplice, presente nei sistemi fisici.(Rudolf Arnheim, Entropia e arte, saggio sul disordine e l’ordine, 1971)

Il mondo moderno è, socialmente, cognitivamente, percettivamente, privo di quel tipo di ordine elevato che è necessario per generare una forma similarmente organizzata nelle menti degli artisti? Oppure l’ordine del nostro mondo è tanto nocivo da impedire all’artista di rispondervi? ...oggi ancor più io credo che il ritorno ad un ordine essenziale, a una armonia, sia necessario per salvare il mondo da una confusione senza limiti. (Rudolf Arnheim, Entropia e arte, saggio sul disordine e l’ordine, 1971)  

ORARI:
venerdi 18-20.30
sabato 10-13 17-20.30
domenica 10-13