CONTRAPPUNTO 1_3 FABIO IEMMI "il colore dello spirito"

Fabio Iemmi - dettaglio opera-

CONTRAPPUNTO - In forma individuale -

Il colore dello spirito FABIO IEMMI

a cura di Flag No Flags Contemporary Art

è l’immanenza delle cose esposte che lascia precipitare il loro significato in un paradigma pressoché impossibile da risolvere, che palesa cioè la loro contraddizione, ponendo sullo stesso piano eventi esistenziali legati da una distanza siderale.
(Luciano Serchia, Elegia della materia, 2009)
 
Iemmi dispone il bilico tra terra e cielo proprio nella stesura della intima essenza della materia, quasi proponendola scientificamente per strati geologici, strisce temporali di intensità tra tenebra e luce, di profondità prospettica ambivalente
(Paolo Zermani, Evocazioni, 2011)
 
Perché è fatale che, a tutte le latitudini, il sacro si presenti attraverso la geometria dei patterns decorativi: essi sono per eccellenza la forma della continuità, della trascendenza, dell’ordine che si propaga a tutte le manifestazioni dell’esistente, dal micro al macrocosmo.
(Enrico Maria Davoli, Muri miracolati, 2015)

L’anima segreta dei lavori
La ricerca artistica di Fabio Iemmi affonda le sue matrici nella materia.
Il lavoro di ricerca relativo alla pelle dell’architettura costituisce un corpus importante nelle sue modalità espressive. Calci, inerti, pigmenti, ossidanti naturali e trattamenti di superficie caratterizzano le sue opere mobili o gli apparati che realizza direttamente su setti murari.
La pittura di Iemmi è di matrice astratta, anche se codici riconoscibili qualificano alcuni cicli pittorici. Predilige l’affresco e la pittura su intonaco e le opere richiedono accorgimenti tecnici e conoscenze specifiche per poterne garantire efficacia nel corso del tempo.
Il rapporto spazio-tempo-materia e l’estetica insita nella materia stessa sono linee guida del suo lavoro artistico. Opere che mutano, come mutano le opere realizzate su muro. Superfici alcaline, basiche, pigmenti minerali, metalli, terre naturali, ossidanti, pietre dure, risentono del contesto ambientale e dello scorrere del tempo.
Realizza a telaio opere tessili tratte da sue opere materiche. Le modalità di tessitura sono possibili per la realizzazione di cartoni informatici dove è possibile governare contesto, impalcato, filati. Predilige la tecnica jacquard dove fronte e retro si traducono in due restituzioni di equivalente intensità. Superando l’antinomia tra tecniche storiche e modalità contemporanee, le ultime opere sono direttamente connesse al repertorio delle pietre dure.
La storia della pittura e delle tecniche su muro ne sono testimoni. Malachite, azzurrite, lapislazzuli, corniole, onici, corallo fossile… sono un contributo alla meraviglia del colore e alla vibrazione della materia in presenza di luce naturale o artificiale. Attraverso una ricerca iniziata intorno all’anno 2001, reperisce blocchi di pietre dure o materiali di risulta delle lavorazioni delle pietre semipreziose che, attraverso mulini artigianali, macina e porta alla dimensione di inerti a differenti granulometrie. Utilizzate in purezza o come inerti, costituiscono l’impronta guida degli ultimi lavori pittorici e su muro. Fabio Iemmi ricoprendo ruoli specifici in progetti europei e percorsi legati ai criteri dell’Accessibilità Universale e della fruizione per tutti dei beni culturali, ha creato ambienti olfattivi, tattili e cromatici, non solo finalizzati ad una estetica intrinseca alla qualità dei manufatti realizzati, ma vere e proprie guide ad esperienze plurisensoriali di cui possono considerarsi epigoni i progetti “Vietato non toccare” (UNISI) e “Archaeology Without Barriers” (UE).
Una sorta di taumaturgia del colore e dei cristalli che appartiene, solo un po’ e per chi sa cogliere, all’anima segreta dei suoi lavori.

orari: ven. 18-20.30 sab. 10-13 17-20.30 dom. 10-13
 


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